L'incredibile donna ragno !

L'incredibile donna ragno !

Boo !

"Jorogumo"

Varie leggende parlano di astuti mostri che, prendendo bellissime sembianze femminili, ammaliano gli uomini trascinandoli ad un tragico destino... se, però non avete ancora imparato la lezione, repitata iuvant.

La donna con il Biwa

Nei pressi di Edo, l'attuale Tokyo, durante l'epoca Sengoku (il periodo delle guerre interne, simile al nostro medioevo) un uomo si stava intrattenendo con una bellissima dama.
Autore ClockworkMadness
Aveva conosciuto questa donna da poco, ma questi era sembrata da subito atratta da quell'uomo, nonostante questi non fosse un samurai o una carica di alto rango.
Il sole però, tramontò abbastanza in fretta, l'uomo era abbastanza triste di separarsi da una così interessante compagnia e si stava congedando quando la donna, con grande sorpresa dell'uomo, non lo invitò nella sua casa. "Si sta facendo buio e per una donna girare senza compagnia può essere pericoloso" disse la donna, tanto fece e tanto disse, non che ci volle molto, che l'uomo accetto ben presto di accompagnarla a casa. Definirla casa forse era troppo, non era altro che una vecchia capanna impolverata, nonostante l'interno fosse povero era comunque arredato con un certo gusto.
La donna si offrì, per ringraziare la gentilezza dell'uomo, di suonare il suo Biwa, un tipico strumento a corde giapponese. La melodia era dolce e in breve tempo l'uomo era completamente soggiogato da quella strana e ipnotica sinfonia. Quello che l'uomo non sapeva era che ogni singola nota che veniva scandita da quello strumento, faceva fuoriuscire dal corpo della donna un sottilissimo filo.
Il filo era così leggero e sottile che sarebbe stato difficile da vedere anche in circostanze normali.
Ormai l'uomo era completamente ricoperto da quella ragnatela, quando la melodia terminò e un colpo di vento fece oscillare la piccola fiammella di una torcia che illuminava a malapena la stanza. La luce illuminò la donna proiettandone l'ombra su un paravento...era quella di un ragno.

 
 Il samurai e la donna col bambino

C'era una volta, sempre nei pressi di Edo, un samurai che a tarda notte stava attraversando un ponte.
Si imbatté in una giovane donna che stava portando tra le mani un fagotto delle dimensioni di un bambino. Il samurai e la donna si scambiarono poche parole che però non nascondevano di certo l'attrazione reciproca che legava i due. Quando questi però le chiese di mostragli il bambino la donna apparve subito un po' restia e tentò di tenerlo a bada con delle scuse. Ma l'uomo, non convinto dell'identità della donna, le strappò il fagotto. Scostò leggermente i lembi del fagotto e scorse ciò che si celava dentro. Subito fece cadere quell'obbrobrio, dal quale fuoriuscirono varie uova di ragno, mentre della donna non era rimasta alcuna traccia.
 
Disegno di Farothiel

La signora della cascata di Joren

In un sobborgo di Izu , Shizuoka, esiste una magnifica cascata. La leggenda vuole che un uomo che stava riposando lì vicino, al suo risveglio si meravigliò di trovare i suoi piedi coperti da innumerevoli fili di ragno ! Cacciò fuori un coltellaccio e cercò di liberarsi i piedi, ma i fili erano legati anche a un tronco che, una volta tagliati i sostegni, lo colpì trascinandolo in acqua.
Gli abitanti della zona impauriti dall'accaduto decisero che più nessuno del villaggio si sarebbe potuto avvicinare alla cascata maledetta.
Tuttavia un boscaiolo, forestiero, ignorante delle storie sulla cascata si avvicinò alla zona per fare della legna. Sfortunatamente l'ascia gli scivolò dalle mani e fini in acqua. L'uomo si stava già tuffando in acqua  quando una bellissima donna, uscita fuori dalle acqua gli riconsegnò l'ascia facendo promettere all'uomo che non doveva rivelare a nessuno della sua presenza.
Sfortunatamente l'uomo in preda all'ebrezza per un bicchiere di troppo rivelò il segreto della cascata e appena finì di pronunciare quelle parole cadde in un sonno profondo, dal quale mai si risvegliò.
Ma un giovane, non curante di ciò si avvicinò alla cascata con l'intento di vedere quella strana donna.
Il suo desiderio fu esaurito, ma il ragazzo si innamorò perdutamente della fanciulla e decise di visitare la cascata ogni giorno, nella speranza di rivedere la fanciulla.
Col tempo però il ragazzo si fece sempre più debole, tanto che la famiglia preoccupata chiese consiglio ad un monaco. Questi accompagno il giovane alla cascata e iniziò a recitare il suo sutra,
facendo ciò dall'acqua fuoriuscirono dei fili di ragno che tentarono di avvolgersi attorno al ragazzo,
ma il monaco continuò imperterrito nella sua preghiera e questi scamparvelo assieme alla donna che
non comparve più d'inanzi al ragazzo. 
Ma il giovane disperato salì la montagna fino ad arrivare dinanzi ad un demone Tengu (un demone corvo che abita le montagne) ma il demone non consente questo amore e richiama il ragazzo alla ragione.  Il nostro eroe, ormai disperato, corse un'ultima volta alla cascate e ci si lanciò dentro.

La leggenda narra che l'uomo fu avvolto da svariati fili si seta prima di immergersi nelle acque, dalle quali non uscì mai più.

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